Credits
Inchiesta

Luca Scarcella

Ciao!
Grazie per aver letto questo webdocumentary!


Presto aggiungerò altre informazioni qui!

Press Inquiry

Web & Design

Sergio Sofia

‘U carusu d’ù web! ‘Un c’è paisi chi lu teni,
si fici Palermo, Torino e Londra e fìniu puru ad Alba!

Sergio ri nomu e nerd ri fattu!
Iddu bazzica cu’ li tasti d’ù computer, ‘nsumma cu’ lu codice s’arricrìa!

Fotografie

Omar Tomaino

Fotografo e videomaker, prima per passione e poi per professione.
In ogni lavoro che realizza, il suo principale obiettivo è raccontare attraverso le immagini la storia migliore,
quella che coinvolge e persiste nel tempo.

Giorgio

Giorgio Giorgio
Sotto la maschera

Un giocatore di scacchi, scaltro e meticoloso. Consapevole dei propri mezzi, della propria bravura. Vinse molti tornei nazionali, da giovane. Ma non era sufficiente per vivere. Così iniziò a lavorare come autista di camion, per una ditta import-export. Stava via parecchi giorni ogni mese, trascurando non volutamente la propria famiglia. Iniziò la separazione, poi il divorzio, e la successiva richiesta di revoca della patria potestà sul figlio.

Denunce, calunnie, minacce. Un inferno che lo portò alla depressione, a lasciare il lavoro e chiudersi in se stesso. Per sfinimento Giorgio abbandona la sua terra natìa, si sposta, arriva a Torino, e ora vive per strada, da 5 anni. «Uno schifo», dice. Ma quando lo vedi gironzolare nei pressi della Gran Madre è sempre sorridente e allegro, con una buona parola per tutti.

«Qui cerco sempre un fiore, o qualcosa di allegro, da mettermi in testa, tra i capelli. Voglio fare ridere i bambini che mi vedono, quando dopo scuola vanno a prendere il gelato con i genitori. Mi ricordano quando lo facevo anche io con mio figlio».

Giorgio*

Ha con sé uno smartphone, dove ogni tanto, quando trova un Wi-Fi libero, riesce a contattare un amico che ha notizie di suo figlio. Grazie al GPS del telefono sa esattamente quanto dista dalla sua vecchia vita e dai suoi affetti più cari ma si sente perso, per strada, senza una posizione certa. C'è una sensazione di impotenza quando si vive da senzatetto. Nessuna entrata economica, se non la carità. «Non puoi prendere decisioni, vivi nella speranza che altri ti aiutino».

Giorgio è arrivato quasi all’età della pensione sociale. Tra non molto riceverà i 485 euro garantiti. Impensabile avere una vita dignitosa con quelle poche centinaia di euro. Ma forse riuscirà ad abbandonare la strada, e a ritrovare sane abitudini quasi dimenticate. Vuole riscattarsi, per ritrovare, almeno, la fiducia del figlio.

Scopri gli altri supereroi

* Ogni storia è frutto della commistione di diversi racconti che abbiamo ascoltato durante l’inchiesta, al fine di preservare la privacy di chi ha deciso di offrire anche rughe, occhi e sorrisi, che già hanno molto da dire.