Credits
Inchiesta

Luca Scarcella

Ciao!
Grazie per aver letto questo webdocumentary!


Presto aggiungerò altre informazioni qui!

Press Inquiry

Web & Design

Sergio Sofia

‘U carusu d’ù web! ‘Un c’è paisi chi lu teni,
si fici Palermo, Torino e Londra e fìniu puru ad Alba!

Sergio ri nomu e nerd ri fattu!
Iddu bazzica cu’ li tasti d’ù computer, ‘nsumma cu’ lu codice s’arricrìa!

Fotografie

Omar Tomaino

Fotografo e videomaker, prima per passione e poi per professione.
In ogni lavoro che realizza, il suo principale obiettivo è raccontare attraverso le immagini la storia migliore,
quella che coinvolge e persiste nel tempo.

Costantin

Costantin Costantin
Sotto la maschera

La pacatezza dei modi, la gentilezza nelle richieste. Si sposta tra via Po e piazza Bodoni, un bicchiere di latte e qualche moneta da raccogliere in un pratico cappello. Costantin faceva la guardia di frontiera, aveva una vita tranquilla, e l’idea di restare senza un tetto sopra la testa non l’aveva mai sfiorato. Ma la sua vita cambiò in fretta quando sua figlia si ammalò gravemente.

Alcuni amici hanno cercato di aiutarlo, ne aveva parecchi e in buone posizioni sociali. Fu costretto a vendere la casa e l'automobile per pagare i farmaci necessari, e, essendo l’unico che potesse prendersi cura della figlia, iniziò a mancare troppo spesso da lavoro. Fu licenziato. In pochi mesi si ritrovò per strada, letteralmente. Dopo poche settimane la lotta alla malattia si interruppe bruscamente.

Decise così di spostarsi a Torino, dove alcuni parenti si trasferirono anni prima. Costantin, se volesse, un tetto sotto cui dormire ce l’avrebbe anche, ora. Ma non vuole chiedere, per orgoglio, e per non essere un peso per gli altri. Vive di espedienti, di giochi in strada, di racconti. Vive, ogni tanto, di qualche lavoretto in nero. Si sente già fortunato ad aver trovato ancora voglia di stare al mondo, nonostante la terrificante esperienza, dopo essersi sentito abbandonato e solo.

«Non voglio essere un peso per nessuno. Quando ne ho la possibilità lavoro, altrimenti vado avanti con l'elemosina. Nessuno è in pensiero per me, e questo mi dà sollievo anziché intristirmi»

Costantin*

Si è anche innamorato, e chi glielo fa fare di entrare in una casa di ospitalità dove non potrebbe portare la propria compagna? Alle volte, essere un senzatetto è una scelta consapevole, un modo di vivere a cui qualcuno si abitua, convincendosi che sia la cosa più giusta da fare.

Queste sono le persone più complesse da recuperare, dove i percorsi di inclusione sociale spesso falliscono. Dalle parole che abbiamo ascoltato sembra quasi esserci più fiducia nella strada, in cui c’è consapevolezza di quello che si può trovare e cosa no.

Scopri gli altri supereroi

* Ogni storia è frutto della commistione di diversi racconti che abbiamo ascoltato durante l’inchiesta, al fine di preservare la privacy di chi ha deciso di offrire anche rughe, occhi e sorrisi, che già hanno molto da dire.