Credits
Inchiesta

Luca Scarcella

Ciao!
Grazie per aver letto questo webdocumentary!


Presto aggiungerò altre informazioni qui!

Press Inquiry

Web & Design

Sergio Sofia

‘U carusu d’ù web! ‘Un c’è paisi chi lu teni,
si fici Palermo, Torino e Londra e fìniu puru ad Alba!

Sergio ri nomu e nerd ri fattu!
Iddu bazzica cu’ li tasti d’ù computer, ‘nsumma cu’ lu codice s’arricrìa!

Fotografie

Omar Tomaino

Fotografo e videomaker, prima per passione e poi per professione.
In ogni lavoro che realizza, il suo principale obiettivo è raccontare attraverso le immagini la storia migliore,
quella che coinvolge e persiste nel tempo.

Jonas

Jonas Jonas
Sotto la maschera

Dice «non vedo bene»: le molte diottrie mancanti hanno fatto di lui un invalido. Non può più lavorare. Ma la pensione percepita non gli permetteva di vivere nella sua terra. Nessun fratello o sorella, amici ormai lontani. Così decide di partire, alla ricerca dell’unico parente rimasto. Un cugino, in Italia da diversi anni, con cui fino al 2009 aveva intrattenuto una corrispondenza. Sapeva si fosse stabilito a Torino, ma, dopo mesi, di lui ancora nessuna traccia. Quindi via Roma, quindi dei cartoni come letto su cui addormentarsi.

Ci racconta che il cartone è il miglior materiale, perché «non arriva l’umidità della strada dentro le ossa, altrimenti avrei mille dolori». Si spiega a fatica in italiano. Preferisce lo spagnolo, imparato grazie a un lontano amore. Accanto a lui un cane, trovato appena giunto in città. Un compagno di avventura, o sventura. Dall’incontro, però, sono entrambi meno soli. Davvero una strana coppia, pensiamo.

«Quando vieni colpito da diverse sfortune tutte insieme, è come se la vita ti mandasse al tappeto. Facevo il pugile da giovane, sai?»

Jonas*

Jonas è robusto, un aspetto burbero, dei baffi folti e lunghi: ricorda un giostraio, un mangiafuoco caduto in disgrazia. Il cane è un piccolo bastardo, cerca sempre il contatto, sembra in buona salute. «La vita mi ha messo al tappeto. Facevo il pugile da giovane, e vincevo sempre - gli occhi diventano un po’ più brillanti - ma poi ho ricevuto un colpo alla testa un giorno, e da lì sono iniziati i miei problemi alla vista.

Non mi potevo curare, i soldi che avevo guadagnato erano tutti finiti: avevo un brutto vizio... E il lavoro mi permetteva solo di pagarmi le spese per sopravvivere. Così sono peggiorato sempre di più e ho perso anche l’ultima fonte di reddito. Spero di trovare mio cugino».

Scopri gli altri supereroi

* Ogni storia è frutto della commistione di diversi racconti che abbiamo ascoltato durante l’inchiesta, al fine di preservare la privacy di chi ha deciso di offrire anche rughe, occhi e sorrisi, che già hanno molto da dire.